giovedì 22 settembre 2016

[Recensione] Livelock - PS4


Un mondo ormai sfitto da esseri umani, una guerra tra macchine in corso...uno scenario in cui è difficile immedesimarsi, ma che è possibile vivere "in terza persona" grazie alla software house Tuque Games.

Il prodotto in questione si chiama Livelock ed è un Twin Stick Shooter con visuale dall'alto e con supporto al multiplayer e alla co-op nella fattispecie, proprio come altri grossi esponenti del genere come per esempio i recenti Helldivers, Alienation o il più "attempato" Dead Nation, pur con impostazioni e location ovviamente differenti. Se avete in mente almeno uno di questi prodotti citati avete già inquadrato perfettamente anche Livelock o quantomeno avete già una buona base di partenza e potete praticamente smettere di leggere questa recensione. Ma sul serio.



Veloce, astuto, potente




Si, perché Livelock non porta praticamente nulla di nuovo al genere e propone le solite cose e forse anche qualcosa in meno. Si spara all'impazzata a qualsiasi cosa si muove sullo schermo, si distrugge, si schiva, si raccolgono un po di oggetti sparsi nei livelli di gioco, e in compagnia è tutto più divertente. Con lo stick sinistro si muove il personaggio, con quello destro si indirizza la direzione di sparo dell'arma preferita, con il classico R2 si spara, e via discorrendo. Andando avanti poi si sbloccano armi aggiuntive di diverse categorie differenziate dalla potenza di fuoco, dalla velocità e da altri fattori e si possono cambiare al volo premendo il tasto direzionale apposito e c'è infine un'utilissima mossa evasiva che fa "rotolare" il personaggio che controlliamo, dannatamente utile quando ci si trova in situazioni caotiche con molti nemici e conseguenti decine e decine di proiettili che mettono ovviamente a repentaglio la salute.

Un pizzico di varietà arriva dai personaggi che si possono controllare, un aspetto che aggiunge un po di equilibrio e di pepe. Sono in tutto tre i robottoni che potremo utilizzare e potenziare per le nostre partite offline e online: Hex, Vanguard e Catalyst. Il primo è specializzato in armi di precisione e a fare danni mirati, il secondo predilige la forza bruta a scapito della precisione e della rapidità, il terzo (anzi, la terza) ama affidarsi a droni e dispone di abilità di stampo tattico. Un set abbastanza variegato e che soprattutto si adatta bene allo stile di gioco di ciascuno di noi.



Cosa c'è scritto qui?




Azione pura dunque, ed è giusto che sia cosi. Si affrontano ondate di macchine ostili e inevitabili boss, si raccolgono orpelli utili per il fondamentale upgrade delle armi a disposizione, si cerca di gareggiare con gli altri utenti sparsi per il globo terracqueo  grazie al sistema di punteggi e di classifiche (non c'è una modalità versus), un tipo di competizione presa evidentemente  in grande considerazione dalla software house realizzatrice del gioco, per tre fattori fondamentali: il sistema di auto-generazione della salute (in pieno stile FPS), una difficoltà non molto elevata anche ai livelli più impegnativi e soprattutto la "non morte" integrata: in pratica il giocatore quando muore viene resuscitato subito con speciali capsule, per un sistema non molto penalizzante se non per il moltiplicatore punteggio. Manca quel senso di sfida e di tensione insomma, è lapalissiano l'intento dei ragazzi di Tuque Games di permettere a molti di poter registrare il proprio punteggio record e di confrontasi nelle classifiche, che comunque saranno dominate dai più bravi e da chi riesce a morire di meno.

Il tutto avviene seguendo una storia lunga 21 livelli pure abbastanza interessante e godibile, a patto di conoscere un minimo la lingua inglese. A questo proposito non si può non menzionare in questa IL difetto tecnico più grave del videogame, ovvero la mancata implementazione non solo della lingua italiana ma l'assoluta impossibilità nel godere del videogame su sistemi PS4 impostati con l'italico idioma, con tutte le scritte "tradotte" in tanti tristi [not translated]. Un difetto che si può correggere impostando a priori la console in lingua inglese, un difetto però incomprensibile e che proprio non dovrebbe esistere nel 2016. Sarà ovviamente sistemato e di questo non c'è da dubitarne, ma può essere un problema non di poco conto nel frattempo




Neon ballerini



Tecnicamente parlando Livelock è buono, con una grafica funzionale e con buoni picchi soprattutto sugli effetti di luce. Con le giuste impostazioni del TV il gioco "esplode" piacevolmente di colori neon ed è un bel vedere, soprattutto quando giocato in compagnia. Purtroppo un po di sporadico tearing ed un frame rate davvero troppo traballante in certe situazioni, soprattutto quando devastiamo muri e strutture distruttibili, portano a classificare il prodotto "solo" come discreto da questo punto di vista, anche se globalmente riesce a dare buone sensazioni.

L'audio invece è onesto, non risaltando particolarmente con effetti o tracce audio che rimarranno in mente ma se non altro non dà fastidio durante le sessioni di gioco, e questo può senza dubbio essere considerato un punto a favore.

Online, quando si riesce a trovare qualcuno, Livelock è godibile e fa il suo, e il sistema prevede l'accesso a partite in atto, l'invito rapido di altri giocatori...cose standard. Peccato per l'assenza di una modalità co-op offline




Livelock è un Twin Stick shooter, e questo dice praticamente tutto. Gli appassionati di questo genere piuttosto vispo in questi ultimi mesi/anni, lo troveranno sicuramente un buon prodotto e saranno piacevolmente intrattenuti, soprattutto perché è longevo, fornisce buoni stimoli per sbloccare tutto e le tre classi personaggio aiutano a dare una buona varietà. Come tutti i prodotti del genere, riesce a dare il massimo in modalità multiplayer ma è abbastanza interessante anche se giocato da soli, pur tralasciando un livello di difficoltà un po troppo settato verso il basso e un sistema generale poco penalizzante che non dà la giusta tensione e quel minimo di "strizza", portandoci quasi sempre all'arrembaggio senza usare particolari tattiche, se non quella di indietreggiare a "riprendere fiato" e ritornare poi sui nostri passi una volta asfaltati tutti i nemici. Va detto che di prodotti del genere ce ne sono ormai tanti in giro, e purtroppo Livelock non riesce a dare qualcosa di davvero originale e quindi non riesce ad emergere rispetto alla concorrenza, proponendosi solo come un'alternativa. Forse di lusso, ma pur sempre un'alternativa. 



Cosa piace:
  • Tre classi differenti
  • Una buona longevità, con un discreto numero di cose da sbloccare e/o potenziare
  • In compagnia è sempre divertente
  • Buona grafica, se la si vede "statica"...



Cosa non piace:
  • ...ma in movimento emergono dei problemi legati soprattutto al frame rate
  • Non aggiunge praticamente nulla di innovativo
  • Co-op solo online
  • Morire non è abbastanza penalizzante
  • Gravissimi problemi di localizzazione, al momento della stesura della recensione